BLOG A CURA DEL PROF. ALESSANDRO SIMONETTI

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sabato 12 luglio 2014

La truffa del cambio lira-euro


Traggo spunto per la stesura di questo articolo da un post che ho pubblicato su un forum on-line. Ho atteso parecchio prima che qualcuno sollevasse un'obiezione ad esso, e poi finalmente è giunta una risposta da un unico arguto osservatore, che ha innescato il dialogo in cui speravo. Ripropongo la conversazione qui di seguito:


 IO: L'amara verità è questa, vi voglio far fare due "risate" (amare purtroppo) è per questo che mi inc@zzo :D
Se prima dell'entrata dell'Italia nell'eurozona io compravo un marco pagandolo 950 lire, come è stato possibile il "miracolo" successivo?
Poniamo come esempio che l'Italia fosse rimasta fuori e dunque solo il marco vi fosse entrato, il giorno prima avremmo pagato un marco 950 lire e il giorno successivo lo stesso marco, trasformato in euro, ci sarebbe costato 1936, 27 lire.
Da dove c***o  hanno tirato fuori una differenza di ben 1000 lire? Vi rendete conto che hanno sballato una economia raddoppiando la valuta? E poi ci meravigliamo del fatto che i prezzi siano raddoppiati anch'essi?? Ma è talmente evidente il "magheggio", che mi meraviglio che si stia qui a dibattere sulle quisquilie!!


Lui: scusami Alex, ma non ho ben capito. Con l'euro, 1 marco si è trasformato in 1 euro sic e sempliciter, raddoppiando di valore? Ne dubito. Urge una spiegazione che fornisca anche il valore dei cambi nel 2001.


La risposta che avrei dovuto fornirgli, avrebbe dovuto essere qualcosa del tipo: 

" in effetti la tua è una giusta osservazione, ma se la lira , prima dell'entrata nello SME, vale 1:1000 sul marco, e poi viene quotata a 1936,27, mi aspetto che il marco sia quotato con l' Euro a 1,93 marchi per euro. E cosi' via.

Se tu quoti l'euro a 1936.27 lire, e il marco tedesco a 1,95583 , stai fissando un cambio a 1 marco=990 lire."

Già da questa risposta "politicamente corretta", se ne deduce che i tedeschi vi abbiano "guadagnicchiato. 
Per ragionare in questo modo però, avremmo dovuto conoscere il numero esatto di marchi in circolazione, se essi fossero corrisposti ad esempio ad un numero X ben determinato di monete d'oro, il discorso non farebbe una grinza, ma come abbiamo visto nel post precedente, con l'abolizione del Gold Standard nel '44 e del Gold Exchange Standard nel '71, il sistema dei cambi divenne del tutto aleatorio. Quindi fornire una spiegazione del sistema dei cambi come quella sopraccitata, che valenza avrebbe?

Tutto quello che ci interessa sapere è che fino al giorno prima della conversione della lira in euro, per acquistare la valuta tedesca ci occorrevano 950 lire, ed il giorno dopo, se non avessimo aderito anche noi, la stessa valuta (i nuovi soldi dei tedeschi) l'avremmo pagata 1936,27 lire secondo il cambio che ci hanno attribuito. 

Per i tecnocrati di Bruxelles, è stata una vera "manna dal cielo" che noi come allocchi abbiamo deciso di prendere parte a questa farsa, altrimenti se la sarebbero vista davvero molto brutta a dover fornire delle spiegazioni, ed è per questo motivo che economie molto più disastrate delle nostre, (ma come, l'Italia non vi era entrata per il rotto della cuffia???) furono accettate anch'esse a far parte del progetto.

Nessuno è in grado di stabilire quanti marchi, lire, pesetas, dracme ecc. ecc. fossero all'epoca in circolazione, ed è proprio su questo tema che verteva la discussione del forum in questione, o meglio si parlava di una sentenza della Corte dei Conti che rimetteva in gioco la possibilità di continuare a poter cambiare alcuni "tesoretti" ancora continuamente rinvenuti in ogni angolo del nostro paese, che non furono mai convertiti e di come questa eventualità possa rappresentare il rischio di un enorme "buco" nelle casse dello stato.

Ma come un buco? Se avessero tutto sotto controllo come vogliono farci credere, il problema non si sarebbe dovuto presentare già al momento stesso della conversione? Come mai, non esisteva nessun resoconto che dimostrasse l'ammanco di tante "pecorelle" nell'ovile?

Ve lo dico io perché, il fatto è che per assurdo potreste mettere in circolazione tutta la cartamoneta che volete, persino possedere una zecca dentro casa in grado di stampare soldi veri, ma mai nessuno se ne accorgerebbe!! Questa è la prova lampante che lo spauracchio inflattivo è solo una bufala, creata ad arte per consentire alle élite di affermare il proprio predominio.

Certo con questo non sto dicendo che lo stato dovrebbe distribuire cinquemila euro, anzi cinquemila lire (parliamo di lira pesante) al mese, ad ogni suo cittadino, questo provocherebbe l'arresto dell'economia, il macellaio, il fruttivendolo, la parrucchiera e tutti gli altri, non si sveglierebbero più tanto presto la mattina per farvi trovare i loro prodotti e servizi, se si trovassero anche loro i soldi sull'uscio di casa, ma rimarrebbero comodamente a letto e nessuno accetterebbe pezzi di carta avendone a disposizione stanzette piene!

L'unica precauzione che uno stato dovrebbe avere nello stampare moneta, sarebbe quella di saper stabilire il giusto quantitativo necessario per impedire l'indigenza senza cadere nell'eccesso opposto. Un lavoro da orologiaio, che oggi purtroppo è in mano a degli elefanti che si muovono in una cristalleria!!

Ovviamente anche così esisterebbe la figura del ricco, ma lo sarebbe solo grazie ad un suo surplus di impegno e capacità creative ed organizzative, e non più avvalendosi di meccanismi distorti a suo eterno vantaggio.